giovedì 14 giugno 2018

SASSARI: IL CANE CALIK HA VINTO LA SUA BATTAGLIA CONTRO L'ODIO. E HA ANCHE TROVATO CASA

medicina veterinaria sassari
Il cane Calik sorride al fotografo

Sassari 14 giugno - Il cane è il miglior amico dell'uomo. A volte qualche essere bipede se ne ricorda e si riscopre umano.
A guardarlo adesso, quel cucciolone di 28 chili, sembra quasi che sorrida, sollevato per lo scampato pericolo e desideroso di coccole.
Eppure pochi giorni fa se l'è vista proprio brutta. Il 10 giugno infatti qualcuno, difficilmente classificabile tra le specie viventi, ha pensato bene di legarlo e chiuderlo in un sacco. Già di per se un gesto crudele che si arricchisce di cattiveria pura considerato che il fagotto è stato poi gettato nello stagno del Calik, poco fuori Alghero.
Per fortuna gli esseri umani non sono tutti delle bestie. Un pescatore infatti si è imbattuto nell'animale imprigionato e lo ha soccorso appena in tempo.
Il grosso maremmano, gravemente ferito e stremato è stato portato nei locali dell'Ospedale Veterinario dell' Università di Sassari, in via Vienna, presso il quale ha sede un servizio di pronto soccorso per cani randagi. Qui il cucciolo, ribattezzato Calik, è stato affidato alle cure dei medici della clinica che dopo un delicato intervento chirurgico sono riusciti a stabilizzare una brutta frattura.

L'animale inoltre era molto spaventato, manifestava l'atteggiamento tipico di chi ha subito ripetuti maltrattamenti e non si fidava degli essere umani. Come dargli torto visto quanto gli era da poco accaduto?
Il pronto soccorso veterinario opera in virtù di una convenzione tra ASL (ora ATS) e Università di Sassari. Come ha ricordato la direttrice dell' Ospedale di via Vienna Maria Lucia Manunta, è attivo 24 ore su 24 e accoglie circa 150 cani ogni anno. Dal 2010 a oggi ne ha trattato più di 900. Oltre a quello dei medici è fondamentale anche l'apporto degli studenti di veterinaria, che oltre a prestare cure agli sfortunati ospiti, sono molto attivi nel cercare loro una casa che li accolga una volta fuori dall'ospedale.
Per Calik la ricerca è stata tutt'altro che complicata, anzi non c'è stata proprio. Già all'indomani della sua triste avventura, grazie al passaparola è giunta una richiesta di adozione.
Per ora il cucciolo oversize dovrà affrontare una ventina di giorni di convalescenza sotto l'occhio vigile dei sanitari della clinica, al termine dei quali una famiglia è già pronta ad accoglierlo.


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