mercoledì 15 febbraio 2017

Sport: I surfisti sardi e un sogno chiamato Olimpiade
                                    
Sassari 15 febbraio - Alle Olimpiadi di Rio 2016 l'isola è stata rappresentata da sei atleti "capitanati" da Fabio Aru: Manuel Cappai, Stefano Oppo, Alessia Orro, Francesca Deidda ed il veterano Luigi Lodde.
Nella prossima edizione, in programma a Tokyo nel 2020, la compagine potrebbe essere arricchita da tre surfisti: il campione italiano in carica, il ventottenne Alessandro Piu ed i due promettenti under Giulio Caruso e Matteo Calatri, rispettivamente del 2001 e 2002.
Gli atleti, tutti cagliaritani, provengono dal Wipeout Board Club e si allenano principalmente tra le onde che bagnano il sud dell'isola, ma vantano anche un palmares di tutto rispetto sia nelle competizioni italiane di categoria che nelle varie manifestazioni internazionali.
Alessandro Piu in azione (foto - Media Connextion)
Piu, Caruso e Calatri parteciperanno al raduno Fisurf (la federazione Italiana surf da onda) in programma il 26 febbraio a Viareggio, dove si alleneranno sotto la direzione dell'head coach della nazionale Alessandro Dini e del commissario tecnico Andrea Bonfili, ai quali si aggiungerà uno dei migliori allenatori del panorama internazionale, l'australiano  Jamo Borthwick. Un secondo incontro si svolgerà invece a Roma nel centro sportivo del Coni.

Le olimpiadi giapponesi vedranno il debutto del surf da onda come disciplina, ed è inutile dire che per la Sardegna rappresenta una grande opportunità. Lo sport infatti ha un ottimo seguito ed è praticato ad ogni livello, dall'amatoriale al professionista, grazie ad una morfologia costiera ed una peculiarità di condizioni meteo che offrono "spot" (le spiagge in cui è possibile surfare) ideali per principianti ed esperti.

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